Mario Morisi piacentino benemerito da Groppallo a Dole
Mario Morisi piacentino benemerito da Groppallo a Dole
a cura di
Claudio Gallini
E’ ormai cosa risaputa che il comprensorio di Groppallo, nel comune di Farini in provincia di Piacenza, è terra fertile non soltanto per la coltivazione di pregiati cereali e tuberi di magnificata considerazione, ma altresì può celebrare di aver dato radici e natali a personalità conosciute in tutto il mondo nel settore della cultura, delle arti, della cucina, e possiamo proseguire ab libitum…
Tra queste figure del presente, vogliamo trattare in questa sede dello scrittore e giornalista italo francese Mario Morisi, già premiato piacentino benemerito nel 2016.
Mario Morisi in uno scatto di George Perez ©
Chi è abbastanza pratico di queste zone ma non conosce nel profondo il mitico Morisi, avrà già prontamente associato il suo cognome allo splendido villaggio di Groppazzolo di Groppallo; difatti le radici di Mario Absentès (da Assente), con questo pseudonimo e molti altri firma spesso i suoi lavori, affondano proprio in quel borgo fiabesco che in epoche medievali era un dipartimento a sé con tanto di castello, oggi ahimè scomparso, una propria chiesa dotata di campanile, fortunatamente ancora in piedi, dove “Chi ‘d Muröra” (un tipico soprannome del posto) rappresentano e identificano la sua discendenza.
Di seguito si vuole dare una sintetica biografia di questa grande persona che, nonostante abiti e lavori in Francia, dove ha maturato un’apprezzabile notorietà, non dimentica mai di ispirarsi e citare le fondamenta della sua famiglia d’origine, dando lustro ai nostri luoghi piacentini e all’Italia.
Mario Morisi è nato il 1° gennaio 1951 a Neuilly-sur-Seine giusto poco meno di venti minuti dalla Tour Eiffel, a nord-ovest di Parigi, da Giovanni, capocantiere nel settore dell’isolamento termico emigrato in Francia dalla Valnure in tenera età, e da Janine, “una francesina allevata in mezzo a tante amiche italiane”, proprio come ce la rappresentò Mario sul suo sito (www.mariomoris.eu).
Egli trascorse i primi sette anni della sua vita viaggiando per la Francia in lungo e in largo con suo padre: da Marsiglia a Boulogne, da Dunkerque a Saint-André de l'Eure, passando per Pornichet fino a stabilirsi definitivamente nei pressi di Dole nel dipartimento del Giura nella regione della Franca Contea dove egli si formò.
Mario Morisi in uno scatto di Joël Saras ©
A Dole compì gli studi liceali, frequento l’università di Besançon fino a conseguire un master in filosofia presso la Facoltà di Lettere di Besançon, uno degli atenei più antichi d’Europa (1422) con una biblioteca di prim’ordine che supera i 160.000 volumi gelosamente conservati.
Al conseguimento della laurea egli si trasferì in Inghilterra, vicino a Birmingham, presso il “Solihull Sixth Form College” per lavorare come insegnante di francese e due anni dopo in Algeria nel Sahara algerino di El Oued, con la stessa missione.
In entrambi i casi giocò a calcio, anche da semi-professionista, visto che fu una speranza del calcio, fino a giocare nelle selezione scolastica transalpina.
Di ritorno in patria Mario divenne il direttore della “MJC” (Maison des jeunes et de la culture, ossia la “Casa della gioventù e della cultura”); si tratta di strutture autonome distribuite in tutta la Francia che hanno la capacità di raccogliere lo sviluppo di iniziative giovanili, collegandole alla cultura in una prospettiva di educazione popolare, in piena linea con lo spirito del Morisi attuale.
Nel 1986 ebbe inizio la sua ricca produzione letteraria con la pubblicazione dei suo primo libro dal titolo: L'Émirat du tourbillon e Les Baskets d’Euripide che lo fecero apprezzare a livello nazionale.
Contestualmente divenne collaboratore del settimanale francese “L'Événement du jeudi”, uno news-magazine fondato sei mesi prima da Jean-François Kahn, contraddistinto per la sua indipendenza radicale e il suo carattere pungente.
Dal 1986 sino al 1988 lavorò come lettore e correttore di bozza nell’editoria e nella stampa, per poi diventare rewriter e “scrittore ombra”.
In questo periodo lavoro con la grande Arletty, Amanda Lear et Sam Bernett, famoso cronista rock degli anni ’60 ‘70.
Si trasferì poi a Marsiglia, dove fu scelto da Roland Dhordain, nota leggenda radiofonica francese, per guidare la redazione della rivista, “Revue des Caisses d’Epargne” (1989-1993).
Nel 1990 nacque Laura, la sua unica e adorata figlia avuta, dalla compagna Suzanne.
In seguito creò un mensile gratuito originale a Marsiglia, la cui peculiarità era quella di essere satirico, pungente, indipendente e distribuito solo nei bar e i luoghi culturali; quando lasciò Marsiglia, lo portò a Besançon da capo editore dove usci fino al 2000.
Nel 1996, iniziò a lavorare a un trittico su Roberto Baggio raccogliendo quasi duemila articoli e pezzi sul “Divin Codino”, mito del calcio mondiale.
Aiutato da una borsa Stendhal, ne usci un romanzo, una “piece teatrale” di cui se n’è parlato in tutto il mondo e una biografia francese on-line.
7 agosto 2016 Mario Morisi riceve il riconoscimento dal titolo: "Piacentino nel Mondo" presso la sala consigliare del Comune di Ponte dell'Olio (PC)
Foto: Archivio Morisi
Dal 2000 scrive gialli di successo, collabora a più testate, e diventa scrittore a tempo pieno, conducendo laboratori perfino nelle carceri. Da allora le sue produzioni sono davvero notevoli: undici componimenti narrativi, due saggi, parecchie novelle e un’opera teatrale musicale dal titolo “Orfeo Baggio”, andata in scena presso il Teatro dell'Opera di Besançon, davanti alle telecamere Rai, ricevendo recensioni da tutto il mondo.
Il suo lavoro è stato riconosciuto anche dall’assegnazione di due “Mission Stendhal” dal Ministero degli Esteri francese e di altrettante borse di studio conferitegli dal Consiglio Regionale della Franca Contea. Nel 2013, fu invitato al Louvres da Aurélie Filippetti, l’allora ministro dei Beni culturali, con trenta altri autori di origine straniera pubblicando in francese.
Giornalista dal 1988, collaborò con diversi giornali francesi, tra i quali Taktik, il primo settimanale gratuito di arte e spettacolo in Francia. Creò un mensile, L’Echo du Zinc, ma dal 2012, divide il suo tempo Francia e Italia.
E’ rilevante segnalare un saggio in lingua italiana redatto da Morisi e incluso dei primi Quaderni dell’Arcimatto: “Brera, ce l’avevo a casa” scritto in onore di suo padre e del grande giornalista italiano Gianni Brera. “Gianèn da Muröra”, così era appellato suo padre a Groppazzolo, era per Mario un vero punto di riferimento che gli trasmise tante passioni come il “piacere per il sapere” e lo sport ed egli difatti lo iniziò al gioco del calcio raggiungendo notevoli soddisfazioni personali, tale selezioni regionali e nazionale scolastica under 17, fino a firmare contratti semi-professionisti in Francia e Inghilterra.
Tra l’altro Morisi si è fatto conoscere con “Les Baskets d’Euripide”, primo romanzo per azione, dove gli azionari diventavano protagonista da una fiaba dai toni boccacciani. Fondò la “nouvelle poésie” con Charlie Schlingo, il geniale e solforoso cartoonista francese.
Incontrò Roberto Baggio e divenne il suo biografo in Francia.
Esplorò il grande nord e scrisse un romanzo omaggio ad Arto Paasilinna, lo scrittore finlandese più famoso nel mondo.
Recentemente, ebbe l’onore di collaborare con Getty Images, la top agenzia vip, per “Kerguelen, peintre soldat”, il suo ultimo romanzo.
Nell’estate del 2016 Morisi è stato onorato del riconoscimento dal titolo: "Piacentino nel Mondo", assieme a Joe Ferdenzi e John Maschi giunti dagli USA che, come Mario, si sono contraddistinti all’estero per competenza e solidarietà.
Da agosto 2016, collabora con il quotidiano bresciano Brescia Oggi sul quale ogni settimana pubblica “Mine vaganti”, un editoriale molto pungente.
Tra le numerose pubblicazioni in lingua francese di Mario Morisi vogliamo ricordarne qualcuna:
L'Émirat du tourbillon, Vertiges du Nord, Paris.
Les Baskets d'Euripide, Vertiges/Carrère, Paris.
Dans la ville aux mille coupoles (récit), Éditions du Zinc, Besançon.
Mort à la Mère, Vauvenargues, Paris.
J’aurais ta peau Saxo, Vauvenargues, Paris.
Achevez Cendrillon, Vauvenargues, Paris.
Castor Paradiso, Tigibus, Besançon.
Le Monde selon Baggio, suivi de la pièce Orféo Baggio: L'Embarcadère, Paris.
Le Poisson d’Absentès, Dmo Dmo, Dole.
Le tragique destin postal de Jeanne Antide Vermot, Musées de Besançon.
Kerguelen, peintre soldat, Baudelaire, Lyon/Paris.
Soldata Sana ou les 1001 vies de Rosa Morisi Jones.
Mentre tra i romanzi in lingua italiana citiamo:
Baggio salva il Brescia (nouvelle à la une), Bresciaoggi, anno 32, n°145.
Brera, c’è l’avevo a casa, in I Quaderni dell'Arcimatto n°1", 2010, Limina, Arezzo.
In questi giorni Mario Morisi si sta battendo al fianco di Jean Luc Mélenchon, il fondatore della “France insoumise”, 19,59% al primo turno delle elezioni presidenziali transalpini per una ecosocialismo di rottura, in una Francia afflitta dalla stagnazione finanziaria, La “France insoumise”, secondo Morisi, una medicina che servirebbe anche in Italia.
Lasciamo in disparte gli aspetti politici e attendiamo a braccia aperte l’arrivo annuale di Mario Morisi in Italia, agli esordi della prossima estate per incontrarlo a Groppallo alla bar Bonjour o a Bettola durante i tanti incontri culturali.
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Autore: Claudio Gallini ©
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