Il documento più antico di Groppallo
Il documento più antico di Groppallo
A cura di Claudio Gallini
La fonte più antica sinora individuata che tratta del territorio di Groppallo, è un placito datato 6 gennaio 899 nel quale re Berengario I, con l’intercessione del “fidelissimus consiliarius noster” Sigifredo conte di Piacenza, donò al “fideli noster” Vulferio tre terreni posti nel Comitato Piacentino, ossia: Centenaro, Pennula e per l'appunto Groppallo (montem gropallum per la precisione).
L’immagine ritrae il placito di re Berengario I del 6 gennaio 899 conservato presso l’Archivio Capitolare della Cattedrale di Piacenza.
(immagine tratta dal volume: “Groppallo e la sua chiesa, una storia unica”, LIR, Piacenza 2021).
Quest'antichissima pergamena, molto rovinata perché intaccata in passato dall’umidità e dai topi, è oggi custodita presso l’Archivio Capitolare di Piacenza (clicca qui).
L’atto in questione fu compilato presso “Lupatina”, oggi Lovadina in provincia di Trento, corte dell’allora re d’Italia Berengario I, (sec. IX).
Il particolare ritrae il toponimo “gropallum”, la dicitura sinora nota e più antica che scrive di Groppallo
All'interno del volume: “Groppallo e la sua chiesa, una storia unica”, pubblicato lo scorso aprile, potrete trovare l’intera trascrizione del testo e la trattazione dell’argomento in un capitolo riservato. Clicca qui per informazioni